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sandwich confezionato con etichetta alimentare

Tracciabilità alimentare e sostenibilità nella mente dei consumatori

Tracciabilità alimentare dal campo alla forchetta per le filiere significa sistematizzare e condividere ogni tipo di informazione relativa a prodotti e relativi ingredienti, lavorazioni, confezioni, includendo i dati collegati ai servizi di distribuzione e di trasporto. Grazie a una gestione trasparente dei dati a livello di filiera è possibile garantire la consegna e il consumo di alimenti e bevande inalterati, originali e sicuri. A chiedere soluzioni per la tracciabilità alimentare non sono solo i clienti, sempre più attenti, informati ed esigenti. I legislatori, infatti, da diversi anni stanno normando e normalizzando la gestione dei prodotti del Food & Beverage per tutelare i brand e i consumatori. Oltre a presidiare contraffazione, mercato nero, mercato grigio e tutti quei fenomeni associati all’Italian Sounding che minacciano le eccellenze del Made in Italy, i governi hanno ampliato il focus includendo dai temi della tracciabilità alimentare a tematiche green.

I governi sponsorizzano la tracciabilità alimentare


Tra i main sponsor della tracciabilità alimentare, l’Unione Europea con il progetto Farm to Fork (F2F), aveva fatto partire nel 2020 un piano decennale per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. Nel 2021 i legislatori, con il PNRR, hanno stanziato ulteriori investimenti per il settore agro-alimentare italiano, pari a 6,5 MLD di euro, di cui 800 MLN per la logistica e 1,2 MLD per la promozione dei contratti di filiera finalizzati a migliorare la distribuzione del valore lungo tutte le diverse fasi della supply chain.

Tracciabilità alimentare: che cos’è e perché è importante


Investire e sistematizzare ogni fase del percorso produttivo di un alimento o di una bevanda richiede un’organizzazione efficiente e processi di codifica accurati. A livello di processo, le informazioni messe a sistema devono includere tutti i dati gestiti a monte e a valle, a partire dai mangimi e dai fertilizzanti utilizzati nella catena produttiva fino a includere ogni fase di lavorazione e di distribuzione del prodotto finale. Il problema è che la produzione alimentare è un ecosistema complesso che vede coinvolti una pluralità di operatori e processi che includono punti vendita, ristoranti, fast food, società di catering, bar e hotellerie. L’informatizzazione del comparto, iniziata per motivazioni logistiche associate a una movimentazione delle merci più efficiente, oggi si è ulteriormente evoluta dal back end (logistica operativa) al front end (customer care). La ricerca di informazioni sempre più puntuali e diversificate dei consumatori, infatti, è diventata l’ago della bilancia delle loro scelte. Di conseguenza, la quantità e la qualità delle informazioni gestite, condivise e comunicate dai brand continuano a diversificarsi. Oltre a consentire di rintracciare possibili prodotti alterati, avariati o falsificati in maniera tempestiva, la tracciabilità alimentare è l’unico sistema in grado di rispondere alle domande crescenti dei consumatori in merito non solo alle origini degli alimenti ma anche alla presenza di allergeni, al contenuto calorico, all’apporto vitaminico e via dicendo. 
infografica abitudini italiani

La trasparenza informativa incrementa la fiducia


Condividere le informazioni con i clienti è importante. Ma quando si parla di prodotti alimentari è ancora più importante. Secondo una ricerca condotta da Format Research per conto di Agronetwork (l’Associazione di promozione dell’agrindustria costituita da Confagricoltura, Nomisma e Luiss) per oltre 8 italiani su 10 la qualità è un elemento di primaria importanza per l’acquisto dei prodotti agroalimentari con oltre 6 consumatori su 10 (62%) che afferma di essere interessato alle informazioni nutrizionali più ancora della marca (48%) o al prezzo (56,3%). 
Per gli operatori della filiera agroalimentare introdurre una tracciabilità alimentare in modalità end-to-end diventa una scelta tattica e strategica. Da un lato codifica, etichettatura e tracciabilità migliorano l’operatività di tutta la filiera, velocizzando la movimentazione delle merci, riducendo i margini di errore e l’out of stock. Dall’altro, la possibilità di utilizzare sistemi di etichettatura funzionali anche sul front end aiuta i brand a ad aprire un canale privilegiato con i consumatori finali. Mostrare in maniera trasparente e intuitiva le informazioni sui prodotti alimentari e sui relativi sistemi di confezionamento è un aspetto valoriale importante rispetto a una politica orientata alla massima trasparenza. 

Trasparenza e sostenibilità nella value chain alimentare


Anche perché, durante la pandemia, è cresciuta la sensibilità dei consumatori rispetto alla sostenibilità non solo delle produzioni ma anche delle confezioni. 9 italiani su 10 sono consapevoli della gravità della situazione ambientale del nostro pianeta e la sostenibilità rappresenta il principale driver di scelta negli acquisti alimentari del 32% delle famiglie italiane. Più in dettaglio, per il 33% degli italiani sostenibilità è sinonimo di rispetto per l’ambiente e di marchio biologico, senza adittivi e antibiotici mentre per il 21% significa filiera controllata, produzione locale legata al territorio e italianità delle materie prime. In tutto questo, quando si parla di sostenibilità gli italiani sono sempre più esigenti e chiedono completezza e chiarezza, ma solo il 16% si dice pienamente soddisfatto delle indicazioni che trova in etichetta sulle modalità di riciclo della confezione e appena l’8% si dichiara ugualmente soddisfatto delle informazioni riguardanti l’impatto ambientale del packaging (Fonte: Osservatorio Sostenibilità Nomisma – “La sostenibilità nella quotidianità degli italiani” settembre 2021). 

L’accessibilità dell’informazione migliora la comunicazione


Sempre e in ogni caso, quando devono scegliere una bevanda o un alimento gli shopper italiani domandano sistemi di etichettatura che siano chiari, non fuorvianti e che tengano conto delle porzioni. L’agilità e la flessibilità dei sistemi di etichettatura contribuiscono ad aumentare la fiducia dei consumatori nei confronti degli operatori: agricoltori, produttori e rivenditori. Utilizzando la tracciabilità alimentare, gli operatori possono massimizzare la trasparenza informativa per rispondere meglio alle richieste dei consumatori, potenziando così la loro fiducia. Per le aziende dell’agroalimentare è arrivato il momento di innovare, introducendo sistemi di etichettatura evoluti, più funzionali, integrati, efficienti e semplici da utilizzare.

Brother, che ha fatto dei sistemi di etichettatura e di stampa il proprio core business, è il partner ideale delle aziende che vogliono stampare etichette alimentari conformi alle normative di legge, resistenti e con una risoluzione elevata che garantisce massima qualità di lettura e di scansione. A seconda delle esigenze è possibile scegliere soluzioni fisse o mobili che incrementano la velocità e l’agilità dei processi di etichettatura, semplificando il lavoro quotidiano degli operatori. L’utilizzo della tecnologia termica, per altro, non richiede l’uso di inchiostri e toner, riducendo l’impatto ambientale delle filiere.

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